Santorini: l’isola incantata dell’Egeo

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Panorama di Ia a Santorini

Santorini è una delle più famose isole delle Cicladi, insieme a Mikonos e Ios, considerata perla del Mar Egeo, magica per la sua atmosfera e romantica per i suoi panorami.

L’isola è di origine vulcanica; la sua formazione, infatti, è il risultato di un’intensa attività eruttiva durata per millenni. La più importante viene datata tra il 1450 e il 1650 a.C, quando Santorini, chiamata anticamente Stronghyle (rotonda), a causa della sua forma circolare, fu sconvolta completamente dalla distruzione del vulcano che si innalzava per circa 1000 metri al suo centro. Il vuoto creatosi all’interno, in seguito alla forte esplosione, fecero cedere le pareti del cratere che sprofondò e risucchiò letteralmente la parte centrale dell’isola, dando vita ad un bacino d’acqua conosciuto come Caldera. Al centro di essa si trovano gli isolotti di Palea e Nea Kameni, formatesi nei secoli successivi dalle eruzioni sottomarine.
Della preistorica Stronghyle rimasero solo Santorini, l’isoletta di Thirassìa e la disabitata Aspronissi.

Vista di Fira da Nea e Palea Kameni

Secondo alcuni studiosi, dopo lo sprofondamento di gran parte del territorio devono essersi formati degli enormi tsunami di circa 10 metri che colpirono le coste dell’Egeo e in particolare Creta, con ingenti danni ai palazzi e all’economia dell’epoca, provocando la decadenza della civiltà minoica. A Creta sono stati di recente ritrovati sedimenti di sabbia marina, caratteristica dell’onda di marea, che rafforzano tale teoria.
Nel 1960 a Santorini, nella zona di Akrotiri fu riportata alla luce una parte della città preistorica, perfettamente conservata e sepolta sotto una spessa coltre di lava. L’area interessata è probabilmente molto più estesa rispetto a quella tuttora scoperta, ma testimonia certamente l’esistenza di una società ben sviluppata e piuttosto ricca. Continua a leggere