Vacanze in Grecia: Rodi “l’isola delle rose”…

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Le caratteristiche case bianche nel villaggio di Lindos

Rodi è l’isola più grande dell’arcipelago del Dodecaneso, la quarta della Grecia, dopo Creta, Lesbo ed Eubea.
Conosciuta anticamente come “Isola delle Rose” e “Isola delle Farfalle” per i fiori e le farfalle che popolano le sue colline, Rodi è anche nota come Isola di Elio, poichè secondo la mitologia greca nacque dall’amore di Elio, il dio del Sole, per la figlia di Poseidone, la ninfa Rhoda, dalle quale probabilmente deriva il nome.

Si trova nella parte sud-est del Mare Egeo, a soli 23 km dalle coste della Turchia, ha una forma romboidale, ed è lunga 80 km e larga 38.
L’isola di Rodi è di enorme interesse per la natura rigogliosa, le spiagge sabbiose, i paesaggi incontaminati e le bellezze naturali, per i tesori archeologici e artistici, oltre che per il divertimento ed una vivace vita notturna.

Rodi – Il Palazzo del Gran Maestro

La città di Rodi è il capoluogo dell’isola e sorge all’estremità nordorientale; il suo centro storico medievale è stato proclamato “monumento protetto dall’Unesco” nel 1988 per il suo valore di patrimonio culturale mondiale e si sviluppa attorno al porto, circondato dalla sua antica e imponente cinta muraria fortificata.
La città vecchia si divide in 2 parti: il quartiere dei Cavalieri , a nord il cosiddetto Collachium, e il quartiere popolare, la Chora a sud.

Il quartiere dei Cavalieri è la zona occupata dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme che conserva edifici e palazzi storici come il Castello o Palazzo del Gran Maestro con mosaici pavimentali romani e paleocristiani, le residenze che ospitavano le sale di riunioni dei Cavalieri della stessa nazionalità e costruite una accanto all’altra (per citarne qualcuno: l’albergo della Lingua d’Italia, l’albergo della Lingua di Francia, l’Albergo della Lingua d’Inghilterra).

A sud della città medievale, il quartiere popolare è un labirinto di vie in cui risiedeva la popolazione turca, ebrea e greca.
Qui ancora oggi si può distinguere la forte impronta della dominazione turca con le moschee, le chiese bizantine, i bagni turchi e i negozietti che ricordano i mercatini orientali.

Per visitare la città medievale di Rodi il punto di partenza è Piazza della Libertà, che si affaccia sul porto di Mandraki, caratterizzato da due statue di cervi in bronzo, maschio e femmina, simbolo della città, e innalzate su due colonne all’entrata dell’antico porto secondo la leggenda nel punto in cui sorgeva il mitico Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie dell’antichità.

Isola di Rodi – Il porto di Mandraki

Il Colosso di Rodi, alto circa 30 metri, era una statua di bronzo con una torcia accesa in mano raffigurante il Dio Sole (Helios) che svettava con le gambe divaricate poggiate sui due lati del porto in modo da far passare le navi sotto di lui.
Opera di Carete di Lindos, allievo di Lisippo, la sua realizzazione richiese 12 anni ma dopo circa 50 anni dal suo completamento, il colosso crollò in seguito ad un terribile terremoto.

Da Porta della Libertà si accede al quartiere dei Cavalieri, il Collachium, e qui s’incontra Piazza Symis o dell’Arsenale con le poche rovine del Tempio di Afrodite del III sec. a.C.
Di fronte al tempio sorge l’Albergo d’Auvergne e alla sua destra l’Armeria. Percorrendo la via dei Cavalieri (Odòs Ippoton) si raggiunge Piazza dell’Ospedale dove si trova l’Albergo d’Inghilterra e l’Ospedale dei Cavalieri, altro imponente edificio quattrocentesco della Rodi cavalleresca, sede oggi del Museo Archeologico. All’interno si possono vedere pietre tombali dei Cavalieri e reperti provenienti da tutto il Dodecaneso, tra cui la cosiddetta Afrodite di Rodi, in alabastro del I sec. a.C.
La via dei Cavalieri risalente al XV sec. sfoggia alcuni dei più bei palazzi civili del quartiere in stile gotico. Le residenze dei Cavalieri si profilano l’una dopo l’altra con i massicci portali e gli archi sopra i quali sono scolpiti i diversi stemmi d’appartenenza. Notevoli l’Albergo della Lingua d’Italia, costruito verso il 1519 e l’Albergo della Lingua di Francia, che costituisce l’edificio più ricco e decorato di Rodi. Proseguendo, sulla destra, si trovano l’Albergo della Lingua di Provenza e dall’altro lato della strada, l’Albergo della Lingua di Spagna.

Rodi – I giardini del Palazzo del Gran Maestro

Alla fine della Via dei Cavalieri domina il Palazzo del Gran Maestro, il Castello, edificato nel XIV sec, e distrutto nel 1856 dall’esplosione delle polveri da sparo che i Turchi avevano depositano nei sotterranei. Fu poi restaurato durante l’occupazione italiana prima dell’ultima guerra mondiale, che ne modificò pesantemente l’aspetto originario di fortezza, e destinato a residenza di Mussolini e Vittorio Emanuele II. Merita una visita per i pavimenti a mosaico romani e paleocristiani e per la copia di Laoconte conservata in una sala (l’originale si trova ai Musei Vaticani a Roma).

Dal Castello, in direzione sud seguendo Via Orpheos si arriva nel cuore del quartiere popolare medievale turco perfettamente conservato dall’era dei Cavalieri ad oggi.
Gli edifici più importanti del quartiere, nonchè testimonianza della secolare dominazione turca, sono la Moschea del Sultano Mustafà, costruita nel 1765, la Moschea di Solimano il Magnifico e il Bagno Turco, restaurato nel 2000 con abbondanti marmi antichi.
Percorrendo Via Sokratous, in cui si possono visitare la Torre dell’Orologio e la Moschea di Souleiman, si raggiunge Piazza Ippokratous, una delle più belle piazze di Rodi.
Via Aristotelous, costeggiata dalla vecchie mura della città, conduce in Piazza dei Martiri ebrei, dedicata ai martiri ebrei della seconda guerra mondiale con la Sinagoga e al centro 3 meravigliosi ippocampi di bronzo. Continua a leggere